Lettera al Direttore: inizio sciopero della fame anche il Senato ci regolarizzi

Testo integrale della lettera inviata dal Presidente di AICP, José De Falco, al Direttore de "Il tempo" pubblicata oggi sulla testata (leggi in allegato il testo pubblicato):

Caro Direttore,

lo scorso martedì, l'Ufficio di Presidenza della Camera ha approvato, come puntualmente raccontato dal Il Tempo, la delibera volta a disciplinare la regolamentazione del rapporto di lavoro che intercorre tra deputati e collaboratori.

La delibera rappresenta il coronamento di un impegno che - a fronte di una attività decennale dell'Associazione che presiedo - la Camera dei deputati aveva assunto in diverse occasioni, come affermato dallo stesso Presidente Fico dallo scranno più alto dell'Aula. Siamo consapevoli del fatto che essa non recepisce interamente il modello del Parlamento europeo, come Aicp chiedeva, e che ci sono diversi aspetti che necessitano di miglioramenti. Tuttavia, le nuove norme sanciscono un principio sacrosanto: saranno le amministrazioni parlamentari, d'ora in avanti, ad erogare ai singoli collaboratori i trattamenti retributivi ed a farsi carico dei conseguenti oneri previdenziali, assistenziali e fiscali. Ciò consentirà di evitare le numerose irregolarità e i vari scandali di cui la stampa è stata, in questi anni, puntuale testimone.

La regolamentazione della figura del collaboratore, del resto, assume oggi una valenza strategica, poiché la XIX legislatura, ormai prossima, vedrà per la prima volta le Camere operare a ranghi ridotti, a seguito della riforma costituzionale che ha modificato la composizione delle assemblee, riducendo il numero dei parlamentari. Se si vuole per davvero rafforzare l'Istituzione parlamentare, ormai fortemente indebolita, se si vuole per davvero riaffermare la centralità del Parlamento, è necessario rafforzare gli staff che operano presso le medesime assemblee. Fare diversamente significherebbe rendere le Assemblee parlamentari, pietra angolare del processo democratico e diretta espressione della sovranità popolare, degli organi del tutto inutili e meri strumenti di ratifica di decisioni prese in altre sedi. 

Per tali ragioni, attendiamo che nel fazzoletto di giorni rimasto anche il Senato provveda ad introdurre una regolamentazione della figura del collaboratore parlamentare, come del resto si è impegnato a fare lo scorso dicembre approvando l'ordine del giorno Trentacoste che imponeva di seguire un percorso unitario con la Camera dei deputati. Impegno che è stato ribadito dal questore anziano Sen. De Poli nell'agosto di quest'anno, giusto poche settimane fa, e che mi è stato ribadito personalmente proprio ieri, a margine di un convengo a Palazzo Giustiniani. Il Senato è pronto, il lavoro istruttorio è completato da tempo, la delibera è stata redatta: ne dà conferma il questore anziano! Serve solamente l'atto finale, un Consiglio di Presidenza che metta nero su bianco le nuove norme.

 
Per tenere fede alla parola data, basta la volontà della Presidente Casellati di convocare il Consiglio di Presidenza entro il prossimo 12 ottobre, come consentito dal regolamento. Nel fare appello alla Presidente, dalla mezzanotte di ieri ho iniziato uno sciopero della fame finché non sarà resa nota la data della Convocazione del Consiglio. Come Associazione vogliamo scongiurare ad ogni costo la nefasta condizione di un Parlamento in cui la disciplina di centinaia collaboratori risulti diversa tra Camera e Senato, con la conseguenza che un lavoratore che esercita la medesima professione in un ramo del Parlamento si veda riconosciuti diritti e tutele, e nell'altro li veda negati. Siamo certi che la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, non permetterà che la legislatura giunga a conclusione senza che questo indispensabile adempimento sia stato portato a termine.

Il Presidente Fico riguardo alla delibera approvata alla Camera ha scritto che è "un atto di civiltà di cui va orgoglioso". Sarebbe inconcepibile che quella "civiltà", oggi, per la mancata convocazione di un Consiglio di Presidenza, si arrestasse di fronte al portone di Palazzo Madama.

 

José De Falco

Presidente Associazione italiana dei collaboratori parlamentari (AICP)

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