Diteci quanti siamo! Lettera ai Questori per chiedere trasparenza.

 

Da sempre, uno dei primi obiettivi di AICP è la trasparenza.

Solo da qui possiamo partire per tutelare e promuovere la figura del collaboratore parlamentare.

Abbiamo già domandato ai Questori di conoscere il numero dei collaboratori contrattualizzati.

Non ci è arrivata risposta.

Torniamo a chiedere ai Questori, che finora non ci hanno fornito i dati, di sapere quanti siamo.

Qui il testo dell'ultima lettera spedita ai Questori della Camera e del Senato.

 

 

 

Gentile Onorevole Questore,

l’Associazione Italiana Collaboratori Parlamentari nasce per affermare, tutelare e promuovere il collaboratore parlamentare come moderna figura professionale e riunisce i collaboratori dei parlamentari di Camera e Senato. Lavoriamo affinché la nostra figura sia tutelata e regolata da una disciplina organica, completa e trasparente, ispirata al modello europeo che certamente migliorerebbe la qualità e la correttezza del rapporto di lavoro tra parlamentari e collaboratori, spesso oggetto di spiacevoli controversie.

In quest’ottica crediamo sia non solo importante ma necessario rendere pubblici i dati relativi al numero di collaboratori parlamentari contrattualizzati.

Questa richiesta non nasce soltanto dall’esigenza di maggiore trasparenza ma anche da un impegno che è stato accolto come riformulato dallo stesso collegio dei Questori nell’ordine del giorno 9/Doc.VIII, n. 6/87 Di Salvo, relativo al Bilancio della Camera del 2015, che prevedeva di “assumere le opportune iniziative affinché, con riferimento ai contratti di collaborazione parlamentare depositati presso i competenti uffici della Camera dei deputati, sia dato sapere il numero complessivo di tali contratti, la percentuale diversificata delle relative tipologie contrattuali e la media degli emolumenti corrisposti”.

A tal proposito, in sede di esame del Bilancio per l’anno finanziario 2016, l’Onorevole Questore Stefano Dambruoso ha affermato che: “sono stati predisposti i dati relativi al numero di contratti depositati divisi per tipologia del rapporto di lavoro e si sta provvedendo ad analizzare i singoli contratti al fine di ricavare gli emolumenti medi corrisposti per ciascuna tipologia di rapporto di lavoro. Entro la sospensione estiva dei lavori parlamentari i Questori potranno esaminare tale analisi, ai fini delle eventuali, conseguenti determinazioni”. 

Allo stato attuale prendiamo atto che nessuna conseguente determinazione è stata assunta.

Il Parlamento è la sede delle più alte Istituzioni e deve essere una casa di vetro perché ha il dovere di rendere conto a tutti i cittadini. Sentiamo come nostre le parole del Presidente Pietro Grasso che, nel suo discorso di insediamento al Senato, ha dichiarato: “sogno che quest’Aula diventi una casa di vetro e che questa scelta possa contagiare tutte quante le altre Istituzioni” e della Presidente Laura Boldrini: “facciamo di questa Camera la casa della buona politica. Rendiamo il Parlamento e il nostro lavoro trasparenti”.

In linea con questo sentire chiediamo di poter avere accesso ai dati in vostro possesso, che ci consentirebbero di capire come e in che misura i deputati si avvalgono dei collaboratori parlamentari.

 

Certi di una Sua cortese risposta, Le formuliamo i nostri più cordiali saluti

 

 Valentina Tonti

Presidente Associazione Italiana Collaboratori Parlamentari